5 miti da sfatare sull’alito cattivo: perché succede?

Uomo di mezza età sorride guardando davanti a sé con una mano sul mento

L’alito cattivo affligge molte persone in tutto il mondo, generando spesso imbarazzo e disagio nelle interazioni sociali. Nonostante sia un problema comune, persistono ancora molti miti sulle sue cause e sui rimedi, per cui alcune persone cercano soluzioni immediate in rimedi casalinghi o prodotti commerciali, spesso senza comprendere pienamente le radici del problema.

Questo articolo mira a sfatare i miti più comuni sull’alito cattivo, esplorando in profondità le vere cause che possono variare da fattori dietetici a condizioni mediche offrendo anche una panoramica sui rimedi realmente efficaci e fornendo gli strumenti per gestire il problema  con soluzioni basate su evidenze concrete.

Quali sono le cause dell’alito cattivo?

Quando si ha l’alito cattivo, condizione scientificamente nota come alitosi, si percepiscono odori sgradevoli quando si è vicino a una persona che sta parlando o respirando. Questo fenomeno può oscillare da lieve e temporaneo a cronico, influenzando notevolmente la qualità della vita e le interazioni sociali di chi ne soffre. Le cause dell’alito cattivo sono molteplici e variegate, possono spaziare  da abitudini quotidiane a condizioni mediche più complesse. 

Uno dei fattori principali, conseguenza del legame tra alimentazione e salute dei denti, è un’igiene orale inadeguata: la mancata rimozione di cibo e placca dai denti, dalla lingua e dalle gengive può portare alla proliferazione di batteri anaerobi che producono composti solforati volatili (CSV), principali responsabili dell’odore sgradevole. Altri fattori come il consumo di cibi particolarmente odorosi (aglio, cipolla) o l’assunzione insufficiente di acqua, possono esacerbare il problema.

Alitosi e condizioni mediche

L’alito cattivo, però, non è sempre limitato a cause di natura orale, e può essere il sintomo di diverse condizioni mediche. Ecco alcune delle condizioni più significative che possono portare a questo problema.

  • Infezioni delle vie respiratorie: bronchite, sinusite e polmoniti possono causare alito cattivo a causa della presenza di batteri che infettano le vie respiratorie, producendo odori sgradevoli durante il processo infiammatorio.
  • Problemi gastroenterici: condizioni come reflusso gastroesofageo, ulcere e altre patologie dell’apparato digerente possono contribuire all’alito cattivo attraverso il rilascio di composti volatili che risalgono l’esofago.
  • Malattie del fegato e dei reni: insufficienza renale può portare alla formazione di sostanze chimiche nel corpo che, una volta respirate, producono un odore caratteristico e spesso sgradevole nel respiro.
  • Diabete: nei casi in cui il diabete non è ben controllato, può verificarsi la chetoacidosi diabetica, una condizione in cui il corpo inizia a bruciare grassi invece di zucchero, producendo chetoni che possono dare all’alito un odore fruttato o simile all’acetone.
  • Xerostomia (bocca secca): la riduzione della produzione di saliva, spesso causata da alcuni farmaci, malattie delle ghiandole salivari o semplicemente l’invecchiamento, può portare a una minore eliminazione dei batteri e delle particelle di cibo, causando alito cattivo.
  • Infezioni orali: oltre alla gengivite e alla parodontite, altre infezioni orali come quelle causate da funghi (ad esempio, la candidosi orale) o da infezioni dentali non trattate, possono produrre odori sgradevoli.

I rimedi per l’alitosi 

Nel campo della salute orale, la ricerca scientifica ha identificato vari rimedi efficaci contro l’alito cattivo. Un approccio fondamentale è quello di mantenere un’ottima igiene orale: la pulizia quotidiana dei denti e l’uso del filo interdentale, infatti, riducono significativamente la presenza di batteri produttori di odore. L’aggiunta della pulizia della lingua, come evidenziato in una ricerca del Journal of Periodontology, mostra una diminuzione dei composti solforati volatili, spesso responsabili dell’alito cattivo.

La ricerca ha poi collegato alcuni alimenti e abitudini alimentari all’alito cattivo. Ad esempio, ridurre l’assunzione di cibi ricchi di zuccheri e acidi può migliorare l’alito, poiché questi alimenti tendono a favorire la crescita batterica. Adottare una dieta equilibrata è essenziale per prevenire la formazione di odori sgradevoli.

Giovane uomo sorridente a braccia conserte

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5 miti da sfatare sull’alito cattivo

Nel tentativo di combattere l’alito cattivo, molte persone si affidano a soluzioni rapide e a consigli tramandati nel tempo, sperando in una soluzione immediata. Tuttavia, la distinzione tra mito e realtà nel trattamento dell’alito cattivo è fondamentale per affrontare efficacemente questa condizione delicata. Molti rimedi popolari si basano più sul sentito dire che sulla scienza, portando a una comprensione distorta di ciò che funziona davvero. 

Di seguito, mettiamo sotto la lente d’ingrandimento alcuni dei miti più diffusi.

1. Mangiare menta o masticare gomme aromatiche elimina l’alito cattivo

Questi metodi offrono solo un sollievo temporaneo mascherando l’odore, senza affrontare le cause sottostanti dell’alito cattivo. Inoltre, le gomme da masticare zuccherate possono effettivamente peggiorare il problema, fornendo una fonte di nutrimento per i batteri che producono odori sgradevoli.

2. L’alito cattivo significa che non ti lavi i denti abbastanza

Sebbene una cattiva igiene orale sia una causa comune di alito cattivo, come abbiamo visto non è l’unica. Anche le persone che mantengono un’eccellente igiene orale possono sperimentare alito cattivo a causa di fattori al di fuori del loro controllo.

3. I collutori alcolici sono il miglior rimedio contro l’alito cattivo

Sebbene possano temporaneamente rinfrescare l’alito, i collutori contenenti alcol possono aggravare il problema a lungo termine. L’alcol tende a disidratare, e una bocca secca è un ambiente ideale per la proliferazione dei batteri. L’uso regolare di collutori alcolici può quindi contribuire alla secchezza della bocca, peggiorando l’alito cattivo.

4. Bere caffè non influisce sull’alito 

Il caffè, specialmente consumato in grandi quantità, può contribuire all’alito cattivo. È noto per disidratare, e inoltre, i suoi composti possono influenzare l’odore del respiro. Il caffè può anche alterare l’equilibrio del pH della bocca, favorendo la crescita di batteri che producono odori sgradevoli.

5. L’alito cattivo è sempre evidente per chi lo ha

Non è sempre facile auto-rilevare l’alito cattivo. A volte, le persone si abituano al proprio odore e non lo notano. Altre volte, l’alitosi può essere intermittente o lieve, rendendola difficile da percepire da soli. Questo è il motivo per cui è importante avere controlli dentali regolari e comunicare apertamente con persone di fiducia che possono fornire feedback onesto.

 

L’alito cattivo è una condizione che affligge molte persone: è però importante riconoscere che, nonostante i migliori sforzi individuali, alcune condizioni richiedono interventi professionali, come una cura dentale qualificata e l’accesso a trattamenti specializzati. In tal senso, l’introduzione di una polizza sanitaria dedicata esclusivamente alla salute dentale rappresenta un passo avanti significativo. UniSalute Dentista è progettata per coprire una vasta gamma di prestazioni per adulti e bambini nelle nostre strutture convenzionate, dalla prevenzione – come controlli regolari e pulizie professionali – fino ai trattamenti specifici.


Immagine in evidenza di JLco – Julia Amaral/gettyimages.it

 

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