Acero giapponese: storia, caratteristiche, potatura

L’acero giapponese è un albero ornamentale di piccole dimensioni che può crescere in vaso o anche lungo i vialetti di un giardino o nelle aiuole, tanto che da qualche anno è inserito nella progettazione di giardini e terrazzi. 

Ha un portamento elegante e le sue foglie dai colori brillanti che vanno dal rosso all’arancio e dal viola al marrone dorato ravvivano i giardini durante il periodo autunnale.

Gli aceri giapponesi sono spesso presenti nei giardini moderni o nei giardini in stile giapponese e in base allo spazio disponibile vengono scelti gli aceri eretti o gli aceri nani. E’ una pianta facile da gestire che non richiede particolare manutenzione ma solo poche attenzioni per durare a lungo e per ottenere buoni risultati. 

Acero giapponese: origini e storia 

L’acero giapponese ha le sue origini – come dice lo stesso nome – nel territorio insulare giapponese ma per a sua capacità di adattarsi si è diffuso ben presto anche in Corea, a Taiwan e in diverse province cinesi.

Questa pianta cominciò a diffondersi già verso la fine del XVIII secolo ma raggiunse la sua massima espansione tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 quando si sviluppò una vera e propria “acero-mania” che portò giardinieri e cacciatori di piante a percorrere le montagne per poter trovare questa pianta e poi venderla ai collezionisti. E’ considerato il simbolo del cambiamento per il colore delle sue foglie che si modifica in base alle stagioni. 

Caratteristiche di questa pianta

L’acero giapponese è una pianta a foglie caduche con un’altezza che va dai 2 ai 6 metri. Ha una crescita rapida durante i primi anni che rallenta successivamente, una volta raggiunta la maturità. Appartiene alla famiglia delle Sapindacee ed è caratterizzato da una chioma arrotondata con foglie a cinque lobi di colore rosso – porpora che in autunno diventano dapprima rosso vivo, poi violacee ed infine marrone – arancio. 

Fiorisce in estate e i suoi fiori sono di colore rosso vivo e sono raggruppati in corimbi penduli. Sui rami sono inseriti tramite un peduncolo dei baccelli che costituiscono i frutti dell’acero, conosciuti come samare o disamare. 

Come si coltiva l’acero giapponese?

L’acero giapponese è una pianta che può essere coltivata sia in vaso che in terra. Richiede un terreno con un PH acido, compreso tra i 5.5 ed i 6. Nonostante l’acero sia una pianta capace di vivere anche a basse temperature, le sue radici sono meno resistenti e per questa ragione è bene proteggerlo con pacciamatura. 

Allo stesso modo l’acero coltivato in vaso deve essere protetto con un tessuto per evitare i danni provocati dalle gelate. Per la messa a dimora è preferibile scegliere posizioni luminose, evitando i raggi diretti del sole durante le ore più calde. Per le piante in vaso, la messa a dimora può essere fatta in qualsiasi stagione evitando però il caldo eccessivo. E’ molto importante un’irrigazione frequente e regolare, evitando però i ristagni d’acqua. 

Acero giapponese: potatura e moltiplicazione

La potatura dell’acero giapponese deve essere eseguita tra il mese di novembre e il mese di febbraio e più precisamente nel periodo in cui la pianta è a riposo, quindi dopo la caduta delle foglie e prima della successiva fioritura. 

Non è richiesta una potatura drastica ma tagli più piccoli e più frequenti per regolare la chioma in maniera tale che tutte la vegetazione sia esposta all’aria ed alla luce, per contenere le dimensioni soprattutto dove gli spazi sono limitati e per rinnovare la vegetazione. In questo caso è necessario tagliare i rami vecchi, quelli danneggiati e quelli che si accumulano in modo tale da sollevare le parti più basse.

La moltiplicazione dell’acero giapponese avviene per stratificazione dei semi o per talea. La stratificazione avviene perché a fine estate vengono liberati i semi che cadono sul terreno e poi germogliano.

Le talee prelevate dal legno tenero vengono incise alla base e messe in un terreno costituito da sabbia e torba in parti uguali. Una volta formate le radici e apparse le prime foglie, le talee possono essere piantate nella terra o in un vaso. 

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