Antistaminici in gravidanza, si possono assumere?

 

Le allergie sono una condizione comune a molte persone e spesso, per far fronte a questa fastidiosa evenienza e gestire i sintomi allergici, si ricorre agli antistaminici. Tuttavia, chi soffre di allergie e sta aspettando un bimbo potrebbe giustamente nutrire qualche preoccupazione riguardo l’assunzione di farmaci durante la gravidanza, volendo evitare qualsiasi tipo di rischio per il feto. 

In questo articolo scopriremo se l’uso degli antistaminici durante la gravidanza è sicuro e consigliato o se per le future mamme è meglio ricorrere a delle alternative. 

Che cosa sono gli antistaminici? 

Gli antistaminici sono farmaci utilizzati per trattare le reazioni allergiche. Sono in grado di bloccare l’azione dell’istamina, una sostanza prodotta dal sistema immunitario che causa i sintomi associati alle allergie, come prurito, eruzione cutanea, gonfiore e congestione nasale. 

Esistono diversi tipi di antistaminici, sia di prima che di seconda generazione. I primi, come la difenidramina e la clorfeniramina, sono stati usati per decenni per trattare le allergie, ma hanno il difetto di causare sonnolenza e altri fastidi, come stanchezza, vertigini e secchezza delle fauci. I secondi, invece, come la loratadina, la cetirizina e la fexofenadina, sono stati sviluppati più di recente e hanno meno effetti collaterali, anche se possono causare ancora sonnolenza in alcune persone.

Gli antistaminici possono essere acquistati senza prescrizione medica in farmacia, ma è sempre consigliato fare riferimento al proprio medico di fiducia, per ricevere indicazioni più specifiche d’utilizzo. 

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Antistaminici in gravidanza: si possono assumere?

In base agli studi più recenti, gli antistaminici non sembrerebbero aumentare il rischio di complicazioni per il feto durante la gravidanza. Questa rassicurazione da parte della comunità scientifica riguarda in particolare i farmaci di prima generazione, come la clorfenamina, l’idrossizina e la desclorfeniramina, perché, essendo da più tempo sul mercato, sono stati sottoposti a più studi e revisioni. 

Per quanto riguarda quelli di seconda generazione, tra i ricercatori non c’è ancora unanimità: sebbene gli ultimi studi siano incoraggianti, altri suggeriscono di procedere con cautela in merito alla loro assunzione, soprattutto nel primo trimestre. 

Nel caso degli agenti di seconda generazione, la preferenza dovrebbe cadere su loratadina o cetirizina, poiché sono stati ampiamente studiati per possibili effetti teratogeni — cioè che possono danneggiare lo sviluppo del feto — e ad oggi si è scoperto che non vi è correlazione. 

Ad ogni modo, in presenza di allergia o sintomi allergici, è importante discutere dell’eventuale assunzione di antistaminici con il proprio ginecologo o medico di fiducia, ed evitare il più possibile in fai da te. 

Controindicazioni degli antistaminici in gravidanza

Come ogni farmaco, anche gli antistaminici possono avere alcune controindicazioni, a seconda del tipo di farmaco e del dosaggio, specie se assunti in gravidanza. Le principali sono: 

  • Sonnolenza
  • Secchezza delle fauci
  • Vertigini
  • Confusione mentale
  • Visione offuscata
  • Nausea e vomito
  • Costipazione e pesantezza di stomaco
  • Aumento di peso
  • Irritabilità

Alcuni di questi fastidi — come la nausea, la stanchezza e la costipazione — sono già associati alla gravidanza, a causa dei cambiamenti ormonali che il corpo affronta nei nove mesi di gestazione. L’assunzione di antistaminici, quindi, potrebbe peggiorarli. 

Inoltre, nonostante gli studi suggeriscono che gli antistaminici di seconda generazione, come le già citate loratadina e la cetirizina, non sembrano aumentare il rischio di complicazioni per il feto durante la gravidanza, altri, anche se di prima generazione, potrebbero essere associati a malformazioni congenite, parto prematuro, basso peso alla nascita, difficoltà respiratorie nel feto e altri problemi. Questa avvertenza riguarda in particolare la difenidramina.

Per questo motivo, è fondamentale, come dicevamo, consultare il proprio medico prima di assumere qualsiasi tipo di antistaminico durante la gravidanza, per valutare il rischio-beneficio e individuare il farmaco più appropriato in base alle esigenze individuali.

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Alternative agli antistaminici in gravidanza

Ci sono diverse alternative agli antistaminici sicure per la gravidanza, da prendere in considerazione ovviamente insieme al proprio ginecologo o medico. Ecco le più diffuse: 

  • Salina nasale: il lavaggio nasale con soluzione salina rimuove i pollini, causa della frequentissima allergia alla parietaria, e altre particelle irritanti dal naso e dalle vie respiratorie.
  • Vaporizzatore: questo strumento, o un umidificatore, può aiutare a mantenere l’aria casalinga umida e a ridurre i sintomi di allergia.
  • Rimedi naturali: esistono diverse erbe e rimedi naturali che possono essere utilizzati per alleviare il fastidio allergico, come ad esempio la camomilla, il tè verde, l’olio di menta e l’echinacea. Siccome l’uso di medicinali a base di erbe in gravidanza è ancora dibattuto all’interno della comunità scientifica – alcuni studi mettono in risalto i loro benefici, mentre altri suggeriscono di assumerli con molta cautela –, consigliamo vivamente di discuterne con il proprio medico, per stabilire dosaggi e tipologie. 

In alcuni casi, il medico potrebbe prescrivere farmaci alternativi agli antistaminici per trattare il problema durante la gravidanza, come ad esempio la cromoglicato di sodio, nota per la sua azione preventiva verso le reazioni allergiche. 

Antistaminici in allattamento: si possono assumere?

Nella maggior parte dei casi, se si soffre di rinite allergica, raffreddore, orticaria o dermatite, gli antistaminici possono essere assunti anche durante l’allattamento. 

Secondo le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’allattamento al seno dovrebbe essere esclusivo nei primi sei mesi di vita del bambino, anche se la madre sta assumendo farmaci per l’asma o le allergie.

Infatti, l’allattamento al seno può offrire numerosi vantaggi in caso di queste malattie, come proteggere il bambino dall’asma, dall’allergia al latte vaccino e dalle infezioni dell’apparato respiratorio nei primi anni di vita.

In ogni caso, rimane fondamentale consultare il medico o il ginecologo di riferimento prima di assumere qualsiasi farmaco, sia in gravidanza sia in allattamento. 

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Conoscevate il ruolo degli antistaminici in gravidanza?


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