ASANA: LA PRATICA FISICA NELLO YOGA

Oggi ti voglio parlare della parte più conosciuta dello Yoga almeno qui in occidente: le ASANA ovvero le posture fisiche. Queste sono le più conosciute perchè suscitano curiosità e anche perchè sono facilmente fotografabili (il danno fatto da Instagram allo yoga – la foto che trovi all’inizio di questo post ne è un esempio).

Le Asana però sono solo una piccola parte della pratica dello Yoga e i benefici delle Asana vanno oltre i vantaggi fisici che ne derivano praticandole.

In questo post ti metto alcune informazioni super basiche che secondo me devi conoscere prima di intraprendere il tuo viaggio nello Yoga.

YOGA: OLTRE LE ASANA – GLI ALTRI RAMI

La disciplina/filosofia dello Yoga comprende 8 rami:

  1. Yama: norme etiche (non violenza, verità, non rubare, moderazione, non possesso)
  2. Nyama: norme di comportamento (purificazione, apprezzamento di ciò che si ha, determinazione, studio e conoscenza di sè, abbandono a ciò che deve essere)
  3. Asana: posture
  4. Pranayama: respiro
  5. Pratyahara: ritrazione dei sensi
  6. Dharana: concentrazione
  7. Dhyana: meditazione
  8. Samadhy: illuminazione

(Dedicherò un post futuro alla descrizione dei vari rami)

Spesso purtroppo, in occidente, ci si concentra solo sulla parte fisica e la si vive come fossero semplicemente un insieme di esercizi di ginnastica

La pratica Yoga però va ben oltre il tappetino: attraverso Yama e Nyama puoi  portare lo Yoga nella tua vita quotidiana. Attraverso Pranayama (respiro) e Pratyahara (ritrazione dei sensi, concentrazione su di sè) puoi effettuare una pratica che non comprenda affatto posture fisiche ma che ti aiuti ad affrontare le giornate con serenità, determinazione, entusiasmo, forza.

ASANA: BENEFICI FISICI

Una pratica di ASANA yoga fatte bene e pensate per la costituzione e per i punti di forza e debolezza di ogni partecipante è sicuramente un modo per ottenere una serie di benefici fisici.

Per questo, per me, è importante avere in classe con un numero contenuto di allievi: in modo da seguirli al meglio e poter indicare a ciascuno quali variazioni effettuare in ogni postura per rendere la pratica benefica e utile.

Una corretta pratica Yoga, infatti può aiutare a:
  • Ridurre lo stress e tutte le forme di agitazione
  • Migliorare la qualità del sonno
  • Riequilibrare il sistema nervoso
  • Migliorare gli stati di tensione muscolare
  • Ridurre i dolori alla colonna vertebrale, schiena e all’area cervicale
  • Mitigare i dolori all’addome e le problematiche digestive
  • Migliorare il metabolismo tiroideo e degli ormoni femminili
  • Migliorare la circolazione sanguigna e linfatica
  • Aumentare la forza e la flessibilità (che di solito nella pratica sportiva della classica palestra sono visti come obiettivi antitetici)
  • … e potrei continuare

Pero’, come accennavo prima non tutte asana vanno bene per tutti. Per questo durante la pratica in classe – e ancor più in individuale –  modifico le posture a seconda dello stato di benessere dei partecipanti. Questo è importante per far si che, alla fine della pratica dello Yoga sul tappetino, ci si senta bene, in equilibrio, centrate, radicate.

La sequenza delle posture in una pratica non è mai casuale ma ha a sempre uno scopo. Una sequenza casuale fatta da soli e ripetuta per  qualche giorno può portare degli scompensi sia sul piano fisico, del sistema nervoso e sul piano sottile.

Io ne so qualcosa: quando ho iniziato la formazione insegnanti, ho praticato per più di 45 giorni  sequenza di posture che eseguivo al mattino verso le 5.30. Questa pratica ha completamente sballato il mio asse ormonale e dello stress perchè non era adatta alla mia costituzione: ho iniziato ad avere una serie di disturbi del ciclo, variazioni di peso, nervosismo, agitazione, ecc.  Per ritornare a stare bene la mia Maestra mi ha consigliato di fare solo esercizi di Pranayama e Pratyhara per almeno un mese, la sera.

Questo è solo un esempio per farti capire come le Asana non debbano essere viste solo come “ginnastica” o allenamento fisico.

ASANA: I BENEFICI PIU’ IMPORTANTI E PROFONDI

La pratica delle Asana, quindi non può essere casuale.  La pratica deve avere una finalità precisa e quindi alcune posture potrebbero dover essere compensate da altre o da esercizi di respirazione mirati. Alcune Asana possono essere controproducenti per alcuni obiettivi.

Mai scegliere le asana facendosi guidare dal proprio ego e pensando qualcosa del tipo “che figo, so fare questo!”. Questo è il pensiero meno Yogico che esista.

Le Asana devono essere sapientemente miscelate e calibrate perchè la pratica non mira solamente ad ottenere benefici fisici ma a creare una sempre maggiore armonia tra corpo, mente e anima.

YOGA infatti significa unione: corpo, mente, emozioni, anima.

ASANA E ASCOLTO DEL CORPO

Le Asana servono per entrare nel corpo non è il corpo che serve per entrare nelle asana.

Entrare nel corpo significa utilizzare le posizioni per ascoltare davvero i messaggi che il corpo ci trasmette, comprendere i propri limiti, sapersi fermare al momento giusto o al contrario osare quando si capisce che è il momento magico per farlo.

Proprio per questo le Asana hanno forme inusuali, per consentire a chi le pratica di sperimentare forme e processi diversi che possono rivelarci potenzialità sopite e nascoste o generare sensazioni nuove e sconosciute.

All’inizio non bisogna scoraggiarsi se si incontrano delle difficoltà, se viene troppo difficile eseguire posizioni di equilibrio, o di allungamento o mantenere posizioni di forza.

La bellezza di questa disciplina consiste nell’imparare a godersi il viaggio piuttosto che la meta finale.

 

 

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