Siccità, fioriture fuori stagione e zanzare: ecco l’autunno più caldo degli ultimi 200 anni

Ce ne siamo accorti tutti: tranne qualche giorno di maltempo (che ha provocato non pochi danni a causa di temporali estremi), l’Italia è ancora in piena estate – malgrado siamo quasi a fine ottobre, secondo il calendario.

Temperature decisamente anomale per la stagione (che si manterranno fino alla prima decade del mese prossimo, secondo gli esperti), zanzare che ancora ci tormentano e quasi totale assenza di piogge in quello che è l’ottobre più caldo e secco degli ultimi 220 anni.

A fare le spese di questo clima impazzito è soprattutto il comparto agricolo, come denuncia Coldiretti. Il quadro tratteggiato dall’associazione è drammatico: alberi e piante non sono ancora entrate nella fase di “riposo vegetativo” tipica di questa stagione a causa delle temperature troppo calde, in giro circolano ancora mosche e zanzare, mentre le nostre risorse idriche sono ai minimi.

Le temperature che si registrano nel Paese sono di quasi un grado superiori alla media storica. Al contempo, le precipitazioni si sono ridotte di un terzo, mentre quelle che si verificano sono di portata eccezionale e provocano danni alle colture e ai centri abitati.

Ma non solo: gli alberi non stanno perdendo le foglie come sono abituati a fare in autunno, anzi potrebbero tornare a fiorire viste le temperature praticamente estive, rappresentando un problema anche per le persone che soffrono di allergie ai pollini e che si sottopongono a terapie con antistaminici solo nella stagione primaverile.

L’inedita fioritura autunnale delle piante porterà alla nascita di nuove gemme che geleranno inevitabilmente con l’arrivo dell’inverno e che verranno a mancare in primavera – con una conseguente diminuzione dei raccolti e della produzione agricola. Ma nelle campagne gli effetti si fanno sentire anche per i parassiti che sono rimasti attivi con le temperature miti e attaccano più facilmente le colture ancora in campo.

Ultimo ma non per importanza, il caldo anomalo e prolungato ha fatto scattare fuori stagione l’allarme siccità in alcune Regioni, dove gli agricoltori disperati sono stati costretti ad aprire i rubinetti e per irrigare eccezionalmente i campi e provare a salvare i raccolti, poiché le piogge delle scorse settimane non sono state sufficienti.

Le condizioni metereologiche quasi estive all’inizio dell’autunno si inseriscono in una quadro generale che conferma la tendenza al cambiamento climatico che si manifesta con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed stati gelo, nubifragi, trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e siccità ma anche con l’arrivo di insetti alieni che colpiscono le colture con un danno complessivo nelle campagne stimato in 14 miliardi in un decennio – spiega la Coldiretti.

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Fonte: Coldiretti

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