Bonus mamme lavoratrici, a chi spetta e come richiederlo

 

La Legge di bilancio 2022, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre 2021, contiene una serie di provvedimenti a sostegno dell’economia e della società e prevede  da un lato interventi per investimenti pubblici, e dall’altro incentivi per quelli privati. Il cosiddetto bonus per le mamme lavoratrici riguarda proprio questo secondo ambito: vediamo di che si tratta, chi può richiederlo e attraverso quali modalità. 

Bonus mamme lavoratrici 2022: cos’è

Tra le misure previste dalla Legge di bilancio 2022 c’è l’esonero pari al 50% dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri dipendenti del settore privato. Il bonus per le mamme lavoratrici può essere richiesto dalle donne che sono rientrate a lavoro dopo aver fruito del congedo obbligatorio di maternità e ha durata di un anno a partire dal rientro.

Si tratta di una misura sperimentale, per tale motivo limitata all’anno 2022, che non prevede alcun cambiamento per quanto riguarda l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche. Rimarrà quindi immutata la percentuale che si applica alla retribuzione per calcolare il capitale che il lavoratore accumula ogni anno ai fini pensionistici e che sarà rivalutato nel sistema contributivo per determinare l’ammontare della pensione. 

A chi spetta il bonus mamme lavoratrici?

La circolare INPS 19 settembre n. 102 ha fornito indicazioni per gestire gli adempimenti previdenziali relativi all’esonero contributivo. Il documento, infatti, indica sia le categorie di lavoratrici che possono accedere al beneficio, sia la misura dell’esonero, i requisiti e le istruzioni per richiederlo.

Categorie che possono richiedere il bonus

Al beneficio possono accedere le lavoratrici madri dipendenti di datori di lavoro privati, compresi quelli appartenenti al settore agricolo, al rientro dopo il congedo di maternità.

L’esonero riguarda i rapporti di lavoro a tempo indeterminato e a tempo determinato, anche in regime di part-time, di apprendistato, di lavoro domestico e di lavoro intermittente. La misura si applica anche ai rapporti con una cooperativa di lavoro e alle assunzioni a scopo di somministrazione.

Quali sono le condizioni per richiederlo?

Come abbiamo già ricordato, per accedere al bonus le mamme lavoratrici devono aver beneficiato del congedo obbligatorio di maternità (della durata massima di dodici mesi) previsto e disciplinato dal “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità”. La misura può essere applicata anche nel caso in cui la donna abbia fruito dell’astensione facoltativa al termine del periodo inderogabile e sia, quindi, rientrata più tardi di un anno.

La ripresa del lavoro, in ogni caso, deve avvenire entro il 31 dicembre 2022

Il bonus è cumulabile con altre agevolazioni?

Il bonus destinato alle mamme lavoratrici dipendenti private è cumulabile con altri benefici previsti dalla legislazione in vigore in materia di contribuzione dovuta dal datore di lavoro e con l’esonero di 0,8 punti percentuali sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore, previsto dall’articolo 1, comma 121 della Legge di Bilancio 2022. 

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Come richiedere il bonus mamme lavoratrici

Secondo quanto previsto, è il datore di lavoro che deve chiedere l’applicazione dell’esonero contributivo, inoltrando all’Inps la domanda per conto della lavoratrice interessata. Per iniziare la procedura, bisogna accedere alla funzionalità “Contatti” del “Cassetto previdenziale” e presentare un’istanza di attribuzione del codice di autorizzazione “0U”. La richiesta va effettuata prima della trasmissione della denuncia contributiva relativa al primo periodo retributivo coinvolto dall’esonero. 

Nel settore agricolo, bisognerà usare invece la funzione “Comunicazione bidirezionale” del “Cassetto previdenziale aziende agricole” e inserire nel campo “Annotazioni” le informazioni che riguardano la lavoratrice (codice fiscale, cognome e nome, data di rientro in servizio dopo la fruizione del congedo di maternità).

La salute, una risorsa da tutelare sempre 

I benefici previsti dalla Legge di bilancio 2022 contribuiscono a tutelare le persone dal punto di vista economico e rappresentano un fondamentale supporto per tutta la società. Nel caso del bonus mamme lavoratrici, per esempio, si tratta di una misura specifica per la categoria delle donne con figli che lavorano nel settore privato. Proprio le PMI, spesso, adottano soluzioni integrative di welfare per sostenere i dipendenti e le loro famiglie anche sotto il profilo della salute, per esempio attraverso delle polizze sanitarie. Prodotti come UniSalute PMI Bronzo (destinata ai dipendenti delle piccole e medie imprese) comprendono una gamma di servizi molto ampia e coprono il costo di visite e accertamenti diagnostici, ma anche di interventi chirurgici e ricoveri. Un aiuto concreto che si somma a quanto previsto dalle normative nazionali.  

 

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