Caserta, con la Fase 2 torna l’inquinamento: macchia nera nel mare di Castel Volturno

L’area è stata sorvolata con i droni, ma non sarebbe stato individuato alcun punto lungo il corso del canale da cui avrebbe avuto origine lo scolo illegale. L’Agnena parte dalla zona di Caiazzo, nell’Alto-Casertano, attraversando per decine di chilometri tutta la pianura campana per sfociare nei pressi di Castel Volturno, a non molti chilometri dall’inquinata foce del fiume Volturno e dei Regi Lagni.

 

Ha le idee chiare il sindaco di Castel Volturno Luigi Petrella, certo che si tratti “dell’ennesimo sversamento illecito che colpisce Castel Volturno, provocato da qualche attività industriale o manifatturiera. Vanno messi in galera gli eventuali responsabili, perché sono criminali che danneggiano l’ambiente e l’economia di un territorio già molto provato per l’emergenza coronavirus. Lo Stato deve intervenire con decisione”. Petrella respinge anche le accuse a carico dei tanti allevamenti bufalini o caseifici presenti in zona. “Queste attività – spiega Petrella – non hanno nulla a che vedere con la macchia nera; si tratta di attività che hanno continuato ad operare anche durante il lockdown, e non hanno creato alcun problema. Stesso discorso per le abitazioni private”.

 

“Sono trascorsi solo tre giorni dalla riapertura di alcune attività aziendali e sul litorale Domitio sta succedendo l’inverosimile, quello che mai avremmo voluto rivedere. Nella cosiddetta fase 2 sono ricominciate le operazioni di criminali incalliti che hanno contribuito nel tempo alla devastazione dell’ambiente. Sono in corso indagini da parte delle forze dell’ordine e della Procura di Santa Maria Capua Vetere.. Non dobbiamo difenderci solo dal nemico invisibile e virale, il Covid 19, ma sopratutto da “attacchi terroristici” di persone senza scrupoli”, ha scritto Petrella su Facebook.

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