La triste storia di Félicette, la gatta lanciata nello spazio e trasformata in cavia da laboratorio al suo ritorno

Forse non tutti sanno che nella corsa alla conquista dello spazio contesa tra Usa ed ex Unione Sovietica, ad essere lanciata in orbita (dalla Francia) a sperimentare l’assenza di gravità, fu anche una gattina di nome Félicette (nome ufficiale C 341), una partenza per l’universo finita con una discesa con il paracadute che ancora una volta dovrebbe far riflettere sul significato di rispetto per gli animali. E vi spieghiamo perché.

Al contrario di Laika, la cagnetta mandata in orbita dall’Unione Sovietica nel 1957 (e lì lasciata morire), e dello scimpanzé Ham, che nel 1961 anticipò la missione di Alan Shepard, protagonista del primo volo umano suborbitale americano, Félicette sulla Terra ci era tornata salva, per poi essere utilizzata come cavia da laboratorio.

Il 18 ottobre 1963, la gatta venne lanciata a 161 chilometri dalla Terra con un razzo Veronique. Dopo averle fatto sperimentare per cinque minuti l’assenza di gravità nello spazio, la sua visita durata in totale 15 minuti si concluse con una discesa in paracadute. La gatta bianca e nera, era uno dei 14 felini scelti per il programma spaziale francese.

Félicette tuttavia sulla Terra era tornata in buona salute, peccato però che appena un anno dopo, gli scienziati vollero sezionare il suo cervello per rilevare eventuali danni da radiazioni. Una fine orribile per anni addirittura dimenticata.

Solo nel 2019, infatti, l’International Space University di Strasburgo le ha dedicato una statua in bronzo opera dello scultore Gill Parker. Una statua che rimane una triste consolazione per questa povera gatta sacrificata in nome del progresso.

Leggi anche:

Leggi tutto