“Il Circo del G7”: Extinction Rebellion sfida i leader mondiali a Torino su ambiente, clima ed energia

A Torino, l’avvicinarsi del vertice del G7 su Clima, Energia e Ambiente ha acceso gli animi. Mentre la città si prepara ad accogliere i leader delle sette nazioni più industrializzate del mondo dal 28 al 30 aprile, le strade testimoniano una protesta vivace e colorata, orchestrata da Extinction Rebellion.

Nel cuore di questa manifestazione c’è una scena che sembra uscita da un teatro urbano: sette attivisti vestiti da clown hanno pedalato in triciclo davanti all’ingresso della sede RAI di Torino, mentre due delle loro compagne, altrettanto coraggiose, hanno occupato la tettoia dell’edificio. Dal loro punto d’osservazione rialzato, hanno srotolato uno striscione provocatorio con scritto: “G7 ambiente: -2 all’inizio del circo”, un chiaro riferimento alla loro percezione delle politiche ambientali discusse nei vertici come spettacoli senza sostanza.

Questo gesto teatrale non è solo una critica alla superficialità percepita nei dialoghi internazionali sul clima, ma mira anche a sottolineare l’inadeguatezza dell’informazione mediatica sulla crisi climatica, aggravata, secondo gli attivisti, da una crescente pressione politica sulla libertà di stampa. Il recente annuncio di uno sciopero dei giornalisti della RAI previsto per il 6 maggio, e le tensioni susseguite al monologo di Antonio Scurati, sono sintomi di un malcontento più ampio, che Extinction Rebellion vuole portare all’attenzione pubblica.

Mentre gli attivisti richiedono una maggiore trasparenza e un coinvolgimento più diretto dei cittadini nelle decisioni che riguardano il futuro del pianeta, la risposta politica sembra rimanere confinata entro i palazzi del potere, spesso isolati da “zone rosse” che separano i decisori dai cittadini che rappresentano.

Parallelamente, Legambiente, nel giorno dell’anniversario del disastro di Chernobyl, ha lanciato un appello chiaro e forte contro il nucleare e le fonti fossili, sottolineando la necessità di un impegno concreto e coerente verso la decarbonizzazione. “Stop al nucleare e alle fonti fossili. Sì alle rinnovabili” è il messaggio che incalza il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il governo Meloni a non cedere alle pressioni delle lobby industriali e a perseguire una politica energetica sostenibile.

L’associazione ambientalista non solo denuncia l’inconsistenza degli impegni presi nelle conferenze internazionali, ma propone anche un’azione decisa per la rimodulazione dei sussidi dannosi per l’ambiente e per lo sviluppo di infrastrutture che supportino un’economia circolare e sostenibile. La visione di Legambiente è chiara: un futuro energetico basato sulle rinnovabili e sull’efficienza, lontano dalla “dittatura” delle fonti fossili.

In questo contesto di tensioni e aspettative, il G7 di Torino si appresta a diventare non solo un’arena di dibattiti politici, ma anche il palcoscenico di un confronto più ampio sulla direzione che l’umanità sceglierà di prendere per affrontare una delle sfide più gravi del nostro tempo: la crisi climatica. Con il mondo a un bivio, le azioni e le decisioni prese in questi giorni potrebbero segnare un punto di svolta decisivo per il nostro pianeta.

Cosa è il G7 (e cosa si farà a Torino)

Il G7, il Gruppo dei Sette, è un forum internazionale composto dalle economie avanzate del mondo: Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, con l’Unione Europea rappresentata a ogni riunione. Questo gruppo si riunisce annualmente per discutere e coordinare soluzioni alle più pressanti sfide globali, spaziando da questioni economiche a quelle ambientali, dalla sicurezza internazionale alla salute globale.

Oltre agli incontri dei leader nazionali, il G7 organizza una serie di incontri ministeriali che coprono aree tematiche specifiche, tra cui finanze, affari esteri, scienza, tecnologia, e ambiente. Le decisioni e le dichiarazioni che emergono da questi vertici non sono vincolanti, ma hanno un forte impatto politico e simbolico, influenzando le politiche globali e le priorità. Nel corso degli anni, il G7 ha ampliato il suo focus per includere anche problemi emergenti, adattandosi alle mutevoli dinamiche politiche e economiche internazionali.

Il G7 di Torino si configura, dunque, come un ossibile importante appuntamento internazionale che vede la partecipazione dei leader delle sette nazioni più industrializzate del mondo, insieme a rappresentanti dell’Unione Europea. Questo vertice è focalizzato su tematiche cruciali quali clima, energia e ambiente, riflettendo l’urgente necessità di affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dalla sostenibilità ambientale.

La città si prepara ad accogliere i partecipanti con un’organizzazione che prevede anche misure di sicurezza rigorose e una serie di eventi culturali collaterali che mirano a coinvolgere la cittadinanza e a sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi trattati al summit.

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