In forma con il Fit paddling: come funziona questa disciplina?

fit paddling

 

Il mondo del fitness è in continua evoluzione per venire incontro ai bisogni di larghe fasce della popolazione che cercano nuovi modi per tenersi in forma, ma che richiedono un’alternativa al “classico” allenamento in palestra con tapis roulant e macchine per i pesi. È un filone sempre fertile quello che vede l’incontro fra più discipline che, insieme, ne formano una nuova, come nel caso del crossfit, o della pratica dell’esercizio fisico al di fuori della consueta palestra, come nell’home fitness.

In questa tendenza si colloca anche il fit paddling, invenzione di Fulvio Fina, ex atleta di canoa e kayak, e della moglie Ilaria Samarelli, insegnante di danza e fitness. Da queste due nature apparentemente così diverse, è nata una nuova disciplina che declina il concetto di fitness in una nuova forma, efficace e divertente.

Cos’è il fit paddling? 

Paddling in inglese significa “pagaiare”, termine che ci rimanda alla specialità sportiva di uno dei suoi inventori. Si tratta quindi di una disciplina che si svolge in piscina con l’ausilio di tavole galleggianti in polietilene con pad antiscivolo, lunghe 190 centimetri, larghe 87 e di 20 chilogrammi di peso, chiamate fitness board. Il fit paddling si basa sui principi della propriocettività, ovvero la capacità di percepire e riconoscere la posizione del nostro corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei nostri muscoli senza poter contare sull’uso della vista. L’obiettivo di questa disciplina è sviluppare la capacità istintiva di mantenersi in equilibrio anche in presenza di movimenti imprevisti, come quelli dell’acqua. Sulla tavola, in equilibrio sull’acqua, si possono svolgere numerosi esercizi, come addominali, squat e flessioni, sempre con l’obiettivo di non cadere in piscina.

Così facendo, il fit paddling coinvolge in modo completo la muscolatura del corpo in ogni fase del movimento: ciò porta notevoli benefici in termini di resistenza, forza, equilibrio, coordinazione e postura. Gli esercizi svolti sulla tavola hanno inoltre un basso impatto su muscoli e articolazioni, evitando quindi sovraccarichi e sforzi eccessivi: ciò rende il fit paddling un’attività sana, con bassissima incidenza di infortuni e particolarmente adatta all’inserimento all’interno di pratiche riabilitative.

Com’è nato il fit paddling?

Il fit paddling è nato dall’unione del fitness e degli sport che vedono l’utilizzo della pagaia. Questa disciplina trae infatti ispirazione dalla canoa, dal fitness e dallo Stand Up Paddle, detto SUP, una variante del surf che prevede l’impiego di una tavola più ampia di quella da surf e di una pagaia per spostarsi. A differenza di quest’ultimo, però, nel fit paddling si sta fermi in piscina, eseguendo vari esercizi sulla tavola. 

fit paddling riabilitazione

Fonte: facebook.com/fitpaddling/

Come funziona un allenamento di fit paddling 

La tavola da fit paddling è progettata per essere posizionata e agganciata in diversi modi in piscina, a seconda delle necessità logistiche e pratiche legate all’allenamento:

  • attacco doppia corsia: con particolari cinghie di cui è dotata, la fitness board può essere agganciata ai separatori di corsia, opzione particolarmente utile quando è necessario organizzare postazioni utilizzando più di una corsia;
  • attacco a ventosa: per eseguire il workout a bordo vasca, le tavole sono dotate di una ventosa snodata da fissare alla parete della piscina se questa è ricoperta di piastrelle lisce, mentre l’altro capo può essere fissato al separatore di corsia con la cinghia di cui al punto precedente;
  • attacco universale: si tratta di una placca di materiale plastico appositamente studiata per il fissaggio a bordo vasca, quando questo è rivestito di piastrelle a mosaico o ruvide, oppure quando presenta un rivestimento in tela morbida.

Una volta scelto l’assetto di lavoro, la persona si posiziona in piedi sulla tavola galleggiante ed esegue su richiesta dell’istruttore esercizi da posizione eretta, inginocchiata, supina e prona. Le esercitazioni si possono effettuare sia a corpo libero che con l’ausilio di una pagaia, anche se questa non viene utilizzata, come nella canoa e nel kayak, per remare.

Sebbene il fit paddling tenda a concentrarsi leggermente di più sulla parte inferiore del corpo, si tratta di una disciplina completa che coinvolge tutti i principali gruppi muscolari, dagli addominali, alle braccia ai dorsali.

A chi è adatto il fit paddling?

Trattandosi di esercizi a basso impatto, il fit paddling, in genere, è adatto a tutti: adulti, bambini, atleti e non. Può essere indicato a chi deve svolgere un’attività riabilitativa o che aiuti a lavorare sulla postura, ma anche ai bambini, che possono migliorare l’equilibrio divertendosi, e persino agli anziani per agire sulla motilità. 

Inoltre, può essere un interessante allenamento nella preparazione atletica di chi svolge altre discipline come il nuoto o la corsa, in quanto contribuisce a evitare infortuni, ma anche per allenarsi in modo efficace prima di praticare sport come sci, snowboard e surf. 

Ricordiamo comunque che se si è anziani, oppure si hanno problemi di postura o necessità riabilitative, è sempre importante consultare il medico per conoscere le attività più idonee alle proprie esigenze. 

Quali sono i benefici del fit paddling?

fit paddling mare

Fonte: facebook.com/fitpaddling/

Come accennato, l’approccio del fit paddling è più completo rispetto al classico esercizio svolto a terra o su una panca in virtù dell’effetto “destabilizzante” della superficie dell’acqua. Ecco i principali benefici di questa disciplina.

Forza

Nel fit paddling, ogni movimento ha un duplice risvolto: impone uno sforzo specifico al gruppo muscolare protagonista dell’esercizio, mentre il resto del corpo è impegnato a mantenere un equilibrio costante. Ciò rende ogni singolo esercizio più impegnativo, oltre che meno monotono rispetto all’approccio tradizionale.

Resistenza

In particolare gli esercizi svolti con la pagaia sono un ottimo strumento per migliorare la resistenza aerobica e anaerobica, specie se svolti ad alta intensità.

Equilibrio

Sviluppando l’abilità di percepire sé stessi nello spazio e chiedendo durante ogni esercizio anche il contributo delle masse muscolari che, in un contesto tradizionale, sarebbero passive, il fit padding propone un approccio olistico che mira a sviluppare l’equilibrio con un workout armonico privo di eccessivi sovraccarichi.

Riabilitazione e prevenzione

Come anticipato, il fit paddling è un’ottima disciplina da integrare in un percorso riabilitativo oppure adatta a chi vuole lavorare sulla postura, ma può essere usato anche come allenamento preparatorio prima di svolgere altre attività sportive, al fine di prevenire gli infortuni. 

Esempi di esercizi di fit paddling

Il fit paddling prevede numerosi esercizi diversi, a partire da quello di base che consiste nel pagaiare da seduti sulla tavola galleggiante, oppure stando in piedi. Si possono poi effettuare esercizi di fitness, mettere in pratica posizioni riprese dallo yoga e dal pilates oppure svolgere allenamento funzionale. Questa disciplina si presta inoltre per workout specifici per attività come lo sci, il surf e lo snowboard.

Il fit paddling, dunque, è sicuramente una novità interessante nel panorama del fitness con diversi benefici per il nostro corpo. Qualunque sia la disciplina scelta, in ogni caso, l’esercizio fisico costante è uno dei fattori che più influenza positivamente il benessere globale della persona, contribuendo al miglioramento dello stato psico-fisico e di tutte le principali funzioni del nostro organismo.

Accanto a sane pratiche sportive, e a un’alimentazione corretta, per tutelare la nostra salute un’ottima idea è anche quella di sottoscrivere un’assicurazione  sanitaria specifica. Ad esempio, per gli sportivi e non solo, la polizza UniSalute Fisioterapia, in caso di infortuni, copre le spese per ricovero e riabilitazione e permette di usufruire di tariffe agevolate su visite e accertamenti. 

E voi conoscevate il fit paddling e gli esercizi che permette di svolgere?

 

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