La “prima della classe” è invece Sassari (con voto 9), in quanto dal 2014 al 2018 ha sempre rispettato i limiti previsti dall’Oms per le polveri sottili e per il biossido di azoto. Seguono Macerata, Enna, Campobasso, Catanzaro e Grosseto. Legambiente ritiene che la situazione sia “una piaga dei nostri tempi che ogni anno causa, solo in Italia, 60mila morti premature e ingenti costi sanitari.
L’appello alle Regioni Per questo l’associazione ambientalista rivolge un appello al Governo e alle Regioni, chiedendo loro “più coraggio e impegno nelle politiche e misure da mettere in campo”. Coraggio che per Legambiente è mancato alle 4 Regioni dell’area padana (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), che hanno deciso di rimandare al prossimo anno il blocco alla circolazione dei mezzi più vecchi e inquinanti Euro4, obbligo che sarebbe dovuto scattare questo primo ottobre nelle città con più di 30 mila abitanti.
Milano fuorilegge In particolare la situazione è grave a Milano, dove il mancato rispetto di emissioni di biossido di azoto dei veicoli diesel ha portato ad un aumento di 568 decessi. Legambiente propone come soluzione di bloccare tutti i veicoli diesel troppo inquinanti, persino gli euro6C venduti fino ad agosto 2019. Inoltre, secondo l’associazione, bisogna puntare su una mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile. Oltre a ciò è importante potenziare lo sharing mobility e raddoppiare i chilometri delle piste ciclabili, un intervento già previsto nei Piani urbani per la mobilità sostenibile.