Oceani bollenti: nuove temperature record

La ragione è semplice: lo strato più superficiale deI mari – all’incirca duemila metri – è quello che assorbe il calore dell’atmosfera, ogni anno più bollente. In pratica, funziona da “calmieratore” del caldo sulle terre emerse, impedendo che diventino ancora più roventi a causa dell’attività umana. Il riscaldamento colpisce ora soprattutto Atlantico, Nord Pacifico e Oceani meridionali e il Mediterrano, tra tutti, è il mare chi si riscalda più rapidamente.

Lo studio, coordinato dal Centro di Ricerca Atmosferica del Colorado, calcola che l’aumento termico degli oceani lo scorso anno è lo stesso che si avrebbe con l’esplosione di sette bombe atomiche ogni secondo, e per 12 mesi. 

Acque sempre più calde accelerano lo scioglimento dei ghiacci, con rischio di prossime mega-migrazioni “climatiche”; l’acidificazione degli oceani, con la morte delle barriere coralline e di molte specie di pesci commestibili; l’aumento di intensità di tempeste, uragani e tifoni, piogge estreme e inondazioni, a cui assistiamo purtroppo sempre più di frequente.

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