Problemi di vista dopo i 50: come capire se si tratta di maculopatia degenerativa senile?

Con l’avanzare dell’età, è molto frequente sperimentare vari disturbi fisici, tra cui anche quelli che affliggono la vista. In particolare, la maculopatia degenerativa senile si distingue come una delle condizioni più impattanti. Questa patologia colpisce la macula, l’area dell’occhio incaricata di catturare la luce e trasmettere le informazioni visive al cervello, influenzando dunque direttamente la nostra capacità di vedere con chiarezza. In Italia, la maculopatia degenerativa senile interessa approssimativamente un milione di persone oltre i 50 anni, secondo i dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), e nei contesti più severi può anche portare alla cecità completa.

In questo articolo scopriremo cos’è la maculopatia degenerativa senile, dopo aver accennato anche ad altri tipi di maculopatia, per conoscere come preservare al meglio la salute degli occhi e intervenire in caso di necessità.

Maculopatia: di cosa si tratta e quanti tipi ne esistono 

La macula rappresenta la regione centrale dell’occhio responsabile della conversione della luce in immagini nitide, situata al centro della retina. Quest’area è densa di fotorecettori, noti come coni e bastoncelli, che giocano un ruolo chiave nel trasmettere le informazioni visive al cervello.

Quando la macula viene colpita da patologie, si verifica una compromissione della visione centrale, che è fondamentale per compiti come la lettura e il riconoscimento dei volti: è quindi davvero importante comprendere la natura di queste malattie per identificare le strategie di intervento più efficaci.

Le maculopatie si dividono in due grandi categorie: ereditarie e acquisite. Le forme ereditarie includono diverse distrofie, come la distrofia maculare giovanile e la vitelliforme, oltre ad altre condizioni specifiche che sono trasmesse geneticamente. Le maculopatie acquisite, invece, si manifestano come evoluzione di altre patologie oculari o come conseguenza di fattori esterni, compromettendo progressivamente la macula.

Tra le maculopatie acquisite, meritano una menzione particolare:

  • la maculopatia miopica: conseguenza di una miopia patologica grave, dove un eccessivo allungamento dell’occhio porta a danni nella macula.
  • Edema maculare cistoide: spesso si presenta come complicanza di un’esposizione eccessiva al sole o di altre condizioni oculari, caratterizzata da accumulo di liquido nella macula.
  • Maculopatia diabetica: rappresenta la complicanza più seria della retinopatia diabetica, connessa a un controllo inadeguato del diabete.

Ora che conosciamo meglio le diverse tipologie di questa malattia, vediamo le caratteristiche della maculopatia degenerativa senile, per comprendere al meglio a quali segnali fare attenzione.

Maculopatia degenerativa senile: caratteristiche e sintomi 

La maculopatia degenerativa senile è la forma più comune tra le maculopatie acquisite e si manifesta prevalentemente dopo i 50 anni. Si distingue in due varianti principali: atrofica, comunemente nota come “secca”, ed essudativa, o “umida”.

Maculopatia secca (atrofica)

Questa variante rappresenta circa l’80% dei casi di maculopatia degenerativa senile, secondo le statistiche fornite dall’ISS. La sua genesi è legata all’assottigliamento progressivo della retina, un fenomeno naturale dell’invecchiamento. Con il tempo, le cellule retiniche perdono la loro funzionalità e scompaiono, lasciando la retina troppo esile per assolvere alle sue funzioni, portando a un’atrofizzazione e alla conseguente compromissione della macula.

I sintomi iniziali della maculopatia secca possono includere:

  • difficoltà nella lettura: gli individui potrebbero notare un affaticamento insolito durante la lettura, con alcune lettere che appaiono sfocate o meno definite.
  • Scotomi: aree scure o “vuote” al centro del campo visivo, come se parti dell’immagine mancassero.
  • Metamorfopsie: le linee rette possono sembrare ondulate o interrotte, una distorsione visiva che altera la percezione della realtà circostante.

È importante notare che in una percentuale variabile tra il 10% e il 15% dei casi, la maculopatia secca potrebbe evolvere nella forma umida, che presenta implicazioni più gravi per la vista, come vedremo nel prossimo paragrafo. 

Anziana sorridente seduta a un tavolo

kupicoo/gettyimages.it

Maculopatia umida (essudativa)

Questa forma di maculopatia, benché meno frequente, è notevolmente più grave. Si caratterizza per la formazione di vasi sanguigni anomali, detti neovasi, che originano dalla parte più interna dell’occhio e si estendono fino al centro della retina. Questi nuovi vasi sono estremamente fragili e suscettibili a rotture, che possono causare fuoriuscite di sangue e fluidi, danneggiando gravemente la macula e la vista.

I segnali di una maculopatia umida solitamente sono:

  • alterazioni rapide nella qualità della vista: una diminuzione marcata e improvvisa della capacità visiva, con percezione di immagini ondulate o distorte.
  • Vuoti nel campo visivo: le aree centrali della vista possono sembrare incomplete o oscurate, rendendo difficoltoso il riconoscimento di volti o la lettura dell’orologio.

Data la natura insidiosa di questi sintomi e il rischio di un rapido deterioramento della vista, è cruciale cercare attenzione medica immediata se si sospetta la presenza di maculopatia umida. Un’accurata valutazione specialistica serve per confermare la diagnosi e avviare tempestivamente le opzioni terapeutiche appropriate, potenzialmente limitando il danno alla vista.

I test necessari per diagnosticare la maculopatia degenerativa 

Il processo diagnostico inizia generalmente con una visita oculistica dettagliata, durante la quale l’oculista effettuerà un esame completo che include la valutazione del segmento anteriore dell’occhio e un’analisi approfondita del fondo oculare per verificare le condizioni della retina.

In presenza di segnali che possano indicare la maculopatia degenerativa, il medico prescriverà esami diagnostici specifici per un’indagine più dettagliata. Tra questi, la tomografia a coerenza ottica (OCT) è uno strumento prezioso per ottenere immagini ad alta risoluzione della struttura retinica, consentendo di identificare eventuali anomalie nella macula. Altre tecniche diagnostiche come la fluorangiografia retinica e l’angiografia al verde di indocianina forniscono informazioni essenziali sul flusso sanguigno e sulla presenza di neovasi nel tessuto retinico.

Per un controllo preliminare, può essere utile il Test di Amsler, uno strumento di autovalutazione che consente di rilevare precocemente le distorsioni visive associate alla maculopatia. Questo semplice test si basa sull’osservazione di una griglia con un punto centrale; seguendo le istruzioni specifiche, è possibile individuare anomalie nella visione centrale che potrebbero suggerire la presenza di problemi retinici. Materiali informativi e istruzioni per l’esecuzione del Test di Amsler sono disponibili attraverso risorse affidabili, come quelle fornite dall’Istituto Superiore di Sanità, dedicate alla prevenzione e al riconoscimento precoce della maculopatia degenerativa senile.

È importante sottolineare che, sebbene il Test di Amsler possa essere un utile strumento di screening, non sostituisce l’esame effettuato da un professionista. Pertanto, alla comparsa dei primi sintomi o in caso di risultati anomali nel test di autovalutazione, è essenziale consultare un oculista per un esame approfondito.

Anziano sorridente seduto su un divano

Ridofranz/gettyimages.it

Prevenire e curare la maculopatia degenerativa senile 

La gestione della maculopatia degenerativa senile è resa difficoltosa dall’assenza di una cura definitiva. Tuttavia, esistono strategie mirate a mitigare l’impatto della malattia e a rallentarne la progressione, soprattutto per quanto riguarda la forma essudativa della condizione.

Tra le opzioni terapeutiche disponibili, si annoverano trattamenti farmacologici specifici, progettati per contrastare la formazione di vasi sanguigni anormali responsabili delle emorragie retiniche. Inoltre, le terapie fotodinamiche rappresentano un’altra possibilità: in questo caso, viene impiegato un laser per attivare un farmaco fotosensibile somministrato precedentemente, il quale a sua volta agisce sui vasi sanguigni patologici favorendone la chiusura e prevenendo ulteriori sanguinamenti.

È fondamentale che le persone oltre i 50 anni, in particolare quelle affette da condizioni come il diabete, disturbi circolatori e miopie significative, prestino una particolare attenzione alla salute della propria vista: la prevenzione attraverso un monitoraggio costante e uno stile di vita sano rappresenta il miglior approccio per fronteggiare malattie degenerative come la maculopatia.

Mantenere una buona salute oculare implica il controllo regolare della pressione sanguigna, un’alimentazione equilibrata e ricca di nutrienti benefici per gli occhi, e l’adozione di un regime di esercizio fisico regolare per preservare un ottimale stato di salute generale.

Con l’avanzare dell’età, tuttavia, le sole misure preventive potrebbero non essere sufficienti a proteggere dalla progressione della maculopatia. In quest’ottica, le polizze assicurative come UniSalute Over 65 possono offrire un supporto aggiuntivo agli anziani e ai loro familiari, coprendo le esigenze legate a trattamenti specifici. Prendere in considerazione tali soluzioni assicurative può rappresentare un passo importante per garantire tranquillità e sicurezza a se stessi e alla propria famiglia, fronteggiando con maggiore serenità le sfide poste da condizioni senili come la maculopatia degenerativa.


Immagine in evidenza di Ridofranz/gettyimages.it

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