Quali sono i sintomi e come si cura l’epilessia?

 

Sebbene non ne conoscesse le precise dinamiche, già Ippocrate, medico greco, aveva compreso che le cause dell’epilessia fossero da ricercare nel cervello. Questa sindrome, infatti, è un disturbo neurologico che provoca frequenti crisi epilettiche, eventi clinici dovuti a scariche elettriche anomale, che possono a loro volta provocare diversi sintomi. Una patologia che può manifestarsi a qualsiasi età, ma che di solito inizia a farsi notare durante l’infanzia e, in casi più rari, nelle persone di età superiore ai 60 anni. 

Può accompagnare l’intera vita dei pazienti che ne soffrono, oppure migliorare lentamente e, a volte, risolversi con il passare del tempo. 

Approfondiamo l’argomento in questo articolo, per capire meglio a cosa sia dovuta questa malattia, quali conseguenze e sintomi può comportare e quali sono gli approcci terapeutici.

Epilessia: cos’è e quali sono i suoi sintomi

Secondo i dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), circa 50 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di epilessia: è la quarta malattia neurologica più comune a livello globale. Il termine “epilessia” deriva da un verbo del greco antico il cui significato è “essere colto di sorpresa” e fa riferimento al fatto che le crisi dovute alla patologia non sono prevedibili, ma si manifestano all’improvviso.

Chi soffre di epilessia è predisposto all’insorgenza di crisi epilettiche, che come abbiamo già detto sono provocate da una scarica elettrica anomala che colpisce la corteccia cerebrale. Questi eventi clinici, tuttavia, possono essere di due tipi: 

  • parziali (o focali) se hanno origine da una zona del cervello
  • generalizzate se coinvolgono l’intera corteccia. 

Questo è importante per capire che i sintomi provocati dall’epilessia possono essere diversi a seconda dell’area cerebrale interessata e possono comprendere:

  • spasmi e tremori incontrollabili;
  • perdita di consapevolezza, con fissità dello sguardo verso il vuoto;
  • rigidità degli arti;
  • strane sensazioni, come odori o sapori insoliti, oppure formicolio alle braccia o alle gambe.

È utile inoltre specificare che, in alcuni casi, le crisi parziali possono essere asintomatiche, mentre quelle generalizzate, spesso, comportano anche una totale perdita di coscienza. 

Quali sono le cause delle crisi epilettiche?

Abbiamo già precisato che le convulsioni che arrivano frequentemente nei pazienti che soffrono di epilessia sono dovute a un’attività elettrica anomala nel cervello, che ne influenza temporaneamente il funzionamento. Ma quali sono le cause di queste anomalie? 

Purtroppo, ancora oggi, non c’è assoluta chiarezza a riguardo. In circa la metà dei casi, infatti, non è chiaro perché ciò accada. A volte, invece, si può trovare una motivazione:

  • genetica (i pazienti epilettici hanno spesso altre persone in famiglia che soffrono dello stesso disturbo);
  • traumatica (un infarto, un tumore al cervello, un trauma cranico);
  • infettiva (infezioni cerebrali);
  • legata all’abuso di droghe o alcolici;
  • collegata a una carenza di ossigeno al cervello del bambino durante il parto.

Come viene diagnosticata l’epilessia

La diagnosi dell’epilessia avviene a seguito di una visita dal neurologo e un esame neurologico completo, che indagano sul funzionamento del cervello e di tutto il sistema nervoso. Di solito si effettuano anche: un elettroencefalogramma, che consiste in un test non invasivo in grado di valutare eventuali cambiamenti nei modelli elettrici del cervello, e una tac, o una risonanza magnetica dell’encefalo, per controllare che non ci siano dei tumori o sanguinamento nel cervello, che potrebbero causare le convulsioni. 

Quando rivolgersi al medico con urgenza?

Davanti a episodi di convulsioni non è necessariamente detto che ci si trovi ad avere a che fare con una persona che soffre di epilessia, tuttavia, qualunque sia la causa, queste crisi potrebbero essere pericolose. Ecco perché, in molti casi, è bene chiedere l’intervento di un medico o rivolgersi al pronto soccorso più vicino. 

Il consiglio è ancora più importante se la persona in questione:  

  • non ha mai avuto le convulsioni prima di allora;
  • ha una crisi da più di cinque minuti;
  • ha crisi ripetute; 
  • ha problemi respiratori o si è ferita gravemente.

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Trattamenti per l’epilessia

La crisi epilettica, di per sé, viene trattata solo di rado con dei farmaci, mentre l’epilessia, nel suo complesso, ha bisogno di una vera e propria terapia

Se nel caso preso in considerazione esistono dei fattori scatenanti, come l’uso di alcol e droghe, questi vanno per prima cosa rimossi. In assenza di tali abitudini, invece, va subito intrapreso un trattamento farmacologico che mira a eliminare o controllare nel modo migliore possibile gli attacchi. In alcuni casi, infine, può essere necessario intervenire a livello chirurgico sul cervello. 

Dobbiamo ricordare che l’epilessia nella maggior parte dei casi è una condizione che dura tutta la vita. Buona parte delle persone che ne soffrono, però, riesce condurre un’esistenza normale e a tenere sotto controllo i momenti di crisi grazie ai farmaci. Il supporto di un medico, naturalmente, è indispensabile, poiché permette di monitorare le condizioni della malattia e assicura le risposte a ogni dubbio che riguarda la convivenza con questo disturbo. Periodicamente, infatti, è necessario sottoporsi a indagini diagnostiche come la risonanza magnetica. Questo accertamento può essere necessario, come abbiamo visto, anche per diagnosticare o escludere la malattia in presenza di alcuni sintomi. Polizze come UniSalute Spese Mediche Sanicard, possono essere di grande supporto anche in questi casi. L’assicurazione infatti rimborsa le spese mediche per ricoveri, interventi chirurgici, accertamenti diagnostici e visite specialistiche e offre tariffe scontate presso le strutture sanitarie convenzionate con UniSalute. Una soluzione per chi vuole tenere sotto controllo la propria salute con costanza. 

Voi la conoscevate già?

 

Altre fonti

msdmanuals.com

epilepsy.com

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