Sanità: cresce la spesa sostenuta dai cittadini

UniSalute presenta le nuove sfide della Sanità integrativa in Italia

 

Gli italiani pagano di tasca propria circa un quarto delle spese totali per la salute. La spesa sanitaria totale registrata in Italia nel 2017 è stata infatti pari a 152,8 miliardi di euro e di questi, il 74% (113,1 miliardi di euro) è rappresentato dalla spesa pubblica e il 24% (39,7 miliardi di euro) dalla spesa sanitaria privata.

Ben il 91% della spesa privata (36 miliardi di euro) è stata out of pocket, ovvero sostenuta interamente di tasca propria dai cittadini, mentre solo per il rimanente 9% si è trattato di spesa intermediata. Un dato significativo che, da un lato, conferma lo spostamento del finanziamento sempre più a carico dei cittadini e dall’altro fa notare come la sottoscrizione di forme di sanità integrativa rimanga un fenomeno ancora limitato rispetto ad altri paesi europei: in Irlanda, Francia e Paesi Bassi la componente intermediata raggiunge un’incidenza sulla spesa sanitaria privata superiore al 40%.

Questi e altri approfondimenti sul tema della sanità sono stati presentati a Roma il 23 gennaio 2019 nel corso di un incontro organizzato da UniSalute, società del Gruppo Unipol e principale player nel mercato della sanità integrativa che gestisce 43 Fondi Sanitari integrativi di categoria derivanti da CCNL.

I dati presentati fanno parte di uno  studio elaborato dalla  European  House-Ambrosetti che mostra come l’incidenza della spesa sanitaria pubblica italiana sul PIL (pari a 6,6%) sia minore della media europea (7,4%) e nei prossimi anni sia destinata a diminuire e con un gap, rispetto agli altri paesi del Vecchio continente, destinato ad ampliarsi: Germania, Svezia e Paesi Bassi, ad esempio, spendono più di 4.000 euro l’anno per ogni cittadino, quasi il doppio di quanto spende l’Italia.

La tendenza all’aumento della spesa sanitaria privata e soprattutto di quella out of pocket (ben il 24% in più negli ultimi anni) evidenzia uno stato di sofferenza del nostro sistema sanitario nazionale in considerazione di uno sbilanciamento demografico verso la fascia più anziana delle popolazione che genera conseguentemente una maggiore domanda di salute.

Nel corso dell’incontro, l’Amministratore Delegato di UniSalute, Fiammetta Fabris, ha commentato: “Siamo convinti che la sanità integrativa dovrà mantenere e ampliare il ruolo di primo piano grazie  all’importante attività svolta ad oggi  dai  Fondi Sanitari di categoria che hanno consentito di intercettare parte della spesa diretta in sanità per oltre 5,8 milioni di assistiti. La vivacità  e l’attenzione del settore è evidente anche dalle nuove modalità con cui abbiamo saputo insieme intercettare le nuove e diverse esigenze a tutela degli iscritti  e dei loro familiari, cominciando  ad attivare percorsi di presa in carico delle patologie, in particolare quelle croniche, specifici  percorsi di prevenzione personalizzata e modelli di gestione di assistenza domiciliare. Restano aperte importanti tematiche che costituiscono le sfide anche del SSN quali la non autosufficienza e i farmaci che pesano per una buona percentuale sul totale della spesa privata totale”.

Alcune di questi bisogni, già presenti tra le coperture prestate dai Fondi Sanitari di categoria ai propri iscritti, sono il segno della dinamicità del settore e della propensione dello stesso e della Compagnia a cogliere le novità tra cui il ricorso alle nuove tecnologie (ad esempio legate alla telemedicina) che possono supportare una spesa che rischia altrimenti di diventare troppo onerosa per i cittadini.

A chiusura dell’evento, anche in considerazione dell’apertura del prossimo confronto che i Fondi avranno sui tavoli ministeriali, la Fabris ha inoltre evidenziato come, in questi anni,  i Fondi Sanitari di categoria da CCNL abbiano assicurato prestazioni per un valore di circa 2 miliardi di euro, confermando il ruolo di secondo pilastro della sanità. “È necessario ora – ha concluso la Fabris – iniziare delle riflessioni anche interne al sistema. Siamo alla vigilia di una stagione importante, con obiettivi precisi: il mantenimento degli investimenti pubblici nel settore, la razionalizzazione della spesa, un maggiore spazio da dedicare su questo fronte nella contrattazione nazionale”.

 

_____________________________________________________________________

UniSalute

UniSalute è la prima assicurazione sanitaria in Italia per numero di clienti gestiti. Si prende cura ogni giorno della salute di 8milioni di persone provenienti dalle più grandi aziende italiane, dai Fondi sanitari di categoria e dalle Casse professionali. È l’unica compagnia in Italia che si dedica da più di 20 anni esclusivamente alla protezione della salute e per prima in Italia ha sviluppato una gamma di polizze individuali acquistabili online. Garantisce ai propri assistiti l’accesso in tempi rapidi alle migliori strutture sanitarie in Italia e all’estero e ne monitora costantemente la qualità: 9 clienti su 10 consigliano la struttura in cui hanno effettuato le cure. Nel 2016 UniSalute ha fondato SiSalute, divisione di UniSalute Servizi, per la gestione e la commercializzazione di servizi sanitari non assicurativi. A conferma degli elevati standard nella gestione del servizio per clienti e partner, UniSalute ha ottenuto la Certificazione UNI EN ISO 9001:2015. Fondata dal Gruppo Unipol nel 1995, UniSalute è l’operatore di riferimento nel mercato della sanità integrativa italiana.

 

 

L’articolo Sanità: cresce la spesa sostenuta dai cittadini sembra essere il primo su InSalute.

Leggi tutto