L’invasione di cavallette in Sardegna non è finita

La Regione ha disposto un piano di finanziamenti triennali a sostegno dei produttori agricoli e degli allevatori che hanno subito i danni dell’invasione

Ancora una volta la Natura ci presenta il conto (salato) per le nostre azioni di incuria e maltrattamento nei suoi confronti. I cambiamenti del clima provocati dall’uomo stanno devastando una delle regioni più belle d’Italia, la Sardegna: dopo un’estate durante la quale feroci incendi hanno distrutto chilometri di macchia mediterranea, uccidendo piante ed animali, l’invasione delle cavallette (di cui vi avevamo già parlato in questo articolo) non accenna a dare tregua agli abitanti dell’isola – tanto che diversi comuni si sono visti costretti a dichiarare lo stato di calamità per quella che è diventata una vera e propria emergenza.

L’invasione, cominciata nel 2020, è stata definita la peggiore degli ultimi 70 anni: migliaia di ettari di vegetazione – fra grano, frutta, ortaggi, foraggio per animali, ma anche parchi pubblici e vegetazione urbana – sono andate distrutti, e con essi anche il lavoro degli imprenditori agricoli già messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria da Covid-19. Le temperature record registrate negli ultimi due anni, ulteriormente peggiorate dagli incendi estivi e dalla scarsezza di piogge, hanno creato l’habitat ideale per la proliferazione e la diffusione di questi animali infestanti – nativi dell’Africa ma che in Sardegna hanno trovato un caldo molto simile a quello africano.

Per venire incontro alle richieste di produttori agricoli e allevatori che non possono più vivere del loro lavoro, l’assessore regionale della Difesa dell’ambiente, Gianni Lampis, ha annunciato lo stanziamento di un fondo di 800mila euro distribuito in tre anni – 500mila per il 2021, 200mila per il 2022 e 100mila per il 2023 – per la pianificazione e l’attuazione delle misure di contenimento e di contrasto alla diffusione del fenomeno delle infestazioni di cavallette sul territorio sardo.

Da qualche anno, in alcune zone della Sardegna centrale, a causa dell’invasione delle cavallette, si registrano ingenti danni alle coltivazioni, in particolare alle colture cerealicole, ma anche a quelle foraggere, funzionali al sostentamento degli animali del settore zootecnico – spiega Lampis. – L’amministrazione regionale era intervenuta già nel 2020 con un fondo di 400mila euro per gli indennizzi dovuti ai danni causati dall’invasione.

Per un’azione di contrasto comune e coordinata è opportuno il coinvolgimento del Tavolo tecnico regionale (composto da Corpo forestale, Agris e Laore, Assessorato dell’Agricoltura, Università di Sassari e Province) e la Regione deve dotarsi di un Piano di durata pluriennale, che contempli azioni inerenti a pratiche agricole mirate, attuate da soggetti pubblici e privati, nonché un’attività di studio e monitoraggio funzionale alla conoscenza del fenomeno e alla predisposizione di una banca dati, azioni di istruzione degli operatori e di diffusione delle conoscenze e delle informazioni.

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Fonte: Regione Sardegna

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