SIDS (Sindrome della morte in culla): quali sono le cause e come prevenirla

 

La Sindrome della morte in culla (SIDS) è una condizione che colpisce neonati di età compresa tra 0 e 12 mesi. Si verifica quando un bambino muore improvvisamente e inaspettatamente durante il sonno, senza una causa apparente. La SIDS è un evento devastante per i genitori e da anni medici e ricercatori cercano di capirne le cause, per proporre metodi di prevenzione sempre più efficaci. In questo articolo scopriremo nel dettaglio che cos’è la SIDS, quali sono i fattori di rischio principali e come può essere evitata.

Che cos’è la SIDS?

La SIDS, o Sindrome della morte in culla, è la morte improvvisa e inspiegabile di un neonato sotto i 12 mesi di età, che avviene durante il sonno in assenza di una vera e propria causa. A livello medico, è stata codificata per la prima volta negli anni ’60 e rappresenta, ancora oggi, una delle principali cause di decesso nei neonati in tutto il mondo. La SIDS è spesso definita come una “diagnosi di esclusione”, il che significa che i medici devono scartare tutte le altre possibili cause prima di poter parlare a tutti gli effetti di Sindrome della morte in culla. 

Questa tragica eventualità può avvenire in situazioni diverse tra loro; nonostante i numerosi studi svolti sul tema, tuttavia, non sono emerse cause esatte. Abbiamo però a disposizione delle evidenze che collegano la presenza di determinati fattori di rischio — di cui parleremo più avanti nell’articolo — all’aumento della probabilità di incorrere nella SIDS. 

Alcuni dati sulla Sindrome della morte in culla

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la SIDS rappresenta circa il 40% di tutte le morti improvvise nei neonati, e colpisce circa 1 su 1000 neonati in Europa. 

Come afferma anche il Ministero della Salute, non esiste purtroppo un sistema uniforme di rilevamento dei dati a livello nazionale sull’incidenza della SIDS in Italia. Tuttavia, in passato si è stimato che la sindrome colpisse circa l’1-1,5‰ dei neonati. Grazie alla crescente attenzione nell’incoraggiare i bimbi a dormire in posizione supina, l’incidenza della SIDS è in netto declino. Attualmente, si stima infatti che la Sindrome della morte in culla si manifesti in circa lo 0,5‰ dei bebè con età inferiore ai 12 mesi, ovvero circa 250 nuovi casi all’anno.

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Quali sono le cause della SIDS?

Le cause esatte di questa sindrome non sono ancora completamente comprese, ma esistono dei fattori di rischio noti che possono aumentare la probabilità di svilupparla. Uno dei più importanti è la posizione di sonno del neonato: i piccoli che dormono sulla pancia o sul fianco hanno un rischio maggiore di SIDS rispetto a quelli che riposano sulla schiena. Questo perché la posizione supina è la più sicura per ridurre il rischio di soffocamento e aumentare il flusso d’aria al bebè durante il sonno. Altri fattori di rischio noti per la Sindrome della morte in culla includono:

  • Tabagismo materno: i neonati di donne che hanno fumato in gravidanza o che continuano a farlo anche dopo il parto hanno più probabilità di manifestare la SIDS. Questo non riguarda solo le madri, ma in generale l’esposizione del piccolo al fumo passivo. 
  • Esposizione a temperature estreme: i bambini che sono esposti durante il sonno a temperature estreme (troppo caldo o troppo freddo) possono incorrere nella Sindrome della morte in culla. Per quanto riguarda il freddo, è bene però circoscrivere questo fattore al momento del sonno e non in generale. Con le giuste accortezze e il corretto abbigliamento, infatti, non ci sono controindicazioni particolari al portare i neonati fuori casa d’inverno
  • Allattamento artificiale: come stabilito da alcuni studi sul tema, i bebè allattati al seno corrono un rischio minore di SIDS rispetto a quelli che ricevono latte in formula. 
  • Infezioni respiratorie: i neonati che hanno infezioni respiratorie, come per esempio la bronchiolite, hanno un rischio più alto di Sindrome della morte in culla.
  • Basso peso alla nascita: i piccoli che sono nati da parto prematuro o con un basso peso alla nascita hanno più probabilità di incorrere nella SIDS. 
  • Familiarità: uno studio recente condotto in Danimarca ha evidenziato che i fratellini e le sorelline di neonati morti a causa della SIDS, corrono un pericolo più alto di sviluppare la stessa sindrome.  

Tuttavia, è importante sottolineare che questi fattori di rischio non sono sempre presenti nei neonati che incorrono nella Sindrome della morte in culla, e molti bebè che manifestano la SIDS non hanno nessun fattore di rischio noto. Sono state ipotizzate anche alcune teorie sulle possibili cause biologiche di questa tragedia, come anomalie nella funzione del sistema nervoso autonomo, ma si tratta di tesi non ancora confermate.

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Come si previene la Sindrome della morte in culla?

Per ridurre il rischio di SIDS, è importante adottare una serie di misure preventive durante il sonno del neonato. 

Una delle indicazioni più importanti da dare ai genitori è quella di far dormire il neonato sulla schiena, in posizione supina, durante il sonno sia notturno che diurno. Come abbiamo già spiegato, questa posizione è stata dimostrata essere la più sicura per ridurre i casi di soffocamento e aumentare il flusso d’aria. 

Altre misure di prevenzione della SIDS includono:

  • Assicurarsi che il neonato dorma in un ambiente sicuro e confortevole, con un materasso stabile, sufficientemente rigido e di qualità, senza cuscini o coperte soffici.
  • Ridurre il surriscaldamento del piccolo durante il sonno, mantenendo la temperatura dell’ambiente intorno ai 20-22 gradi.
  • Evitare il fumo passivo e il fumo durante la gravidanza e dopo la nascita del neonato.
  • Allattare al seno, se possibile, poiché questa scelta può ridurre il rischio di Sindrome della morte in culla.
  • Minimizzare i contatti con persone che presentano malattie respiratorie.

Inoltre, è importante sottolineare l’importanza della vaccinazione per proteggere il bambino da eventuali infezioni respiratorie. 

Gruppi di supporto per la SIDS in Italia 

In Italia, ci sono diverse risorse a supporto delle famiglie che hanno perso un bambino a causa della SIDS. Questi gruppi offrono sostegno emotivo, informazioni sulla Sindrome della morte in culla e sulla prevenzione, nonché opportunità di incontri con altri genitori che hanno vissuto la stessa tragedia. Alcuni dei principali gruppi di supporto per la SIDS in Italia includono CiaoLapo, un’associazione di volontariato che offre aiuto alle famiglie colpite, SIDS Italia, una realtà che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica e di fornire supporto emotivo, e SUID & SIDS Italia, fondata da famiglie che hanno sfortunatamente perso un neonato a causa della SIDS. 

Come abbiamo potuto vedere, nonostante le cause esatte non siano ancora completamente comprese, i fattori di rischio che portano eventualmente alla SIDS sono noti e tra questi vi è anche una salute compromessa o poco controllata. La conclusione che possiamo trarre è che non si può prevenire del tutto la Sindrome della morte in culla, ma assicurare alle madri e ai loro neonati tutte le risorse possibili per prendersi cura del loro benessere è fondamentale

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Fonti: 

salute.gov.it

ospedalebambinogesu.it

epicentro.iss.it

msdmanuals.com


Immagine in evidenza di enigma_images/gettyimages.it

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