Sinestesia del calendario: in cosa consiste e le cause della condizione sensoriale che permette di vedere il tempo

Per alcuni l’anno è una sorta di C che si allunga, per altri un hula-hoop, per qualcuno una serie di stringhe. Potrebbe sembrare bizzarro strano, eppure esistono persone che riescono letteralmente a vedere il tempo. No, nessuna magia: si tratta di una condizione sensoriale nota come sinestesia (proprio come la nota figura retorica) spazio-temporale.

A convivere con questo fenomeno circa l’1% della popolazione mondiale, come spiegato in uno studio scientifico apparso qualche anno fa sulla rivista Neuroscience. Per questi soggetti usare un’agenda per prendere appunti relativi ad impegni e appuntamenti è praticamente superfluo, visto che il loro cervello è in grado di visualizzare anni, mesi e giorni sotto forma di mappe mentali. Ma come funziona esattamente questo meccanismo e quali sono le cause?

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Quanti tipi di sinestesia esistono?

Prima di approfondire questa particolare condizione che permette di visualizzare il tempo, è bene sapere chiarire cosa si intende esattamente con il termine sinestesia. Con questa parola si fa riferimento ad una condizione molto rara che si verifica a seguito di una sovrapposizione sensoriale, ovvero quando la stimolazione di uno dei 5 sensi attiva un altro senso.

Esistono circa 80 combinazioni diverse: ad esempio c’è chi associa un suono a un colore o a forme geometriche (è il caso della sinestesia audiovisiva) e chi sentendo un suono avverte un tocco o un formicolio (si parla di sinestesia audiotattile).

Fra le forme più diffuse troviamo:

  • Sinestesia audio-tattile
  • Sinestesia grafema-colore
  • Sinestesia tattile-speculare
  • Sinestesia audio-visiva o cromestesia
  • Sinestesia lessico-gustativa

La sinestesia più comune e più indagata è quella grafema-colore, che consiste in un’associazione involontaria di lettere e numeri scritti ai colori. Il neurologo americano Richard E. Cytowic Cytowic, uno dei principali studiosi della sinestesia, ha elaborato una serie di linee guida che definiscono le percezioni sinestetiche. Eccole di seguito:

  • Involontarie (avvengono in maniera autonoma e involontaria ogni volta che il sinesteta percepisce uno stimolo specifico)
  • Proiettate verso l’esterno: (vengono vissute come percezioni esterne e reali, non immaginate e non come percezione interna
  • Durevoli (sono costanti nel tempo)
  • Generiche (sono spesso limitate a stimoli generici: colori e forme raramente coinvolgono percezioni complesse)
  • Emotive (in quanto possono causare sensazioni piacevoli)

Come funziona la sinestesia spazio-temporale

Come anticipato, i cosiddetti sinesteti spazio-temporali riescono a visualizzare il tempo.

Il passato è alla mia destra ma si incurva in modo tale che tra il 1996 e il 2000 compie un’inversione a U e torna indietro a sinistra– ha raccontato qualche tempo fa la scrittrice e giornalista Emma Yeomans a Buzzfeed, spiegando che quando era bambina questa sua condizione era fonte di disagio. – I calendari sembrano leggermente strani, poiché si leggono da sinistra a destra.

Non tutte le persone affette da questo tipo di sinestesia concepiscono il tempo nella stessa maniera: alcuni soggetti vedono il calendario come se fosse una C, altri visualizzano un ovale, altri ancora una V. In gran parte i mesi dell’anno appaiono nella mente dei sinesteti come se fossero disposti ad anello che ruota col passare del tempo. Per certe persone ogni hanno anche un colore differente rispetto all’altro.

 

sinestesia-calendario

@Chavdar Jordanov /Sensequence

Le cause della sinestesia e come si diagnostica

Ma quali sono le cause di questa condizione neruologica? Ad oggi le origini della sinestesia non sono ancora del tutto chiare. Le teorie più accreditate la collegano a cambiamenti nelle connessioni tra le aree cerebrali. Un team di ricercatori del Dipartimento di Genomica dell’Imperiaal College di Londra ha identificato quattro possibili regioni correlate con la suscettibilità alla sinestesia; in particolare la regione con la più elevata correlazione è quella del cromosoma 2.

Inoltre, pare che questa condizione abbia anche una componente genetica ereditaria, dato che un terzo dei soggetti sinestetici ha un parente stretto affetto dallo stesso disturbo. La sinestesia può presentarsi temporaneamente anche a seguito di assunzione di alcune droghe o sostanze allucinogene o come reazione a danni cerebrali.

Per diagnosticare questa condizione non esiste un metodo scientifico unico, ma un gruppo di studiosi americani ha creato un test – disponibile online – che si compone di 80 domande ben precise che possono aiutare a capire da quale tipo di sinestesia potrebbe essere affetti.

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Fonti: Neurocase/Fondazione Veronesi

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