Questi sono i sintomi rivelatori apparsi il giorno prima dell’infarto nei pazienti cardiaci

L’arresto cardiaco si verifica quando il cuore smette improvvisamente di battere, impedendo al sangue di pompare in tutto il corpo.

La causa principale dell’arresto cardiaco improvviso è un’aritmia o un battito cardiaco anomalo. Un’aritmia si verifica quando gli impulsi elettrici che dicono al cuore di pompare il sangue vengono interrotti.

Secondo un nuovo studio, circa la metà dei pazienti che hanno subito un arresto cardiaco improvviso possono anche manifestare un sintomo significativo 24 ore prima della perdita della funzione cardiaca.

I ricercatori hanno anche scoperto che i sintomi premonitori possono variare a seconda del sesso, con il sintomo più importante tra le donne che è la mancanza di respiro, mentre gli uomini sperimentano più comunemente dolore al petto.

Hanno anche scoperto che sottogruppi di entrambi i sessi hanno manifestato palpitazioni e sintomi simil-influenzali.

Sfruttare i sintomi di allarme per eseguire un triage efficace per coloro che hanno bisogno di effettuare una chiamata ai servizi di emergenza sanitaria potrebbe portare a un intervento precoce e alla prevenzione della morte imminente.

Lo studio

Nella ricerca, gli scienziati hanno valutato i dati di due studi consolidati: lo studio Prediction of Sudden Death in Multi-Ethnic Communities avviato otto anni fa nella contea di Ventura, in California, e lo studio Sudden Unexpected Death Study iniziato 22 anni fa a Portland, Oregon.

I ricercatori hanno valutato la prevalenza dei sintomi individuali e degli insiemi di sintomi prima dell’infarto improvviso in entrambi questi studi, e hanno confrontato questi risultati con gruppi di controllo che hanno anche richiesto cure mediche di emergenza.

Lo studio condotto ha dimostrato che il 50% delle 823 persone, che hanno avuto un arresto cardiaco improvviso, ha sperimentato almeno un sintomo rivelatore 24 ore prima.

Le nuove scoperte aprono la strada a ulteriori ricerche per combinare tutti i sintomi con altre caratteristiche della condizione, in modo da prevenire nei pazienti a rischio un imminente arresto cardiaco.

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Fonte: The Lancet

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