La situazione dei ghiacciai in Antartide non è mai stata così critica

La situazione in Antartide è sempre più drammatica. Ghiacci grandi quanto il Territorio del Nord in Australia sono scomparsi dall’Antartico, mentre il ghiaccio marino continua a scendere a livelli definiti storicamente “allarmanti”.

I dati satellitari mostrano che il ghiaccio marino che circonda l’Antartide è sceso al di sotto dei livelli invernali precedentemente registrati e gli scienziati avvertono che questo potrebbe avere conseguenze significative.

Gli ultimi dati mostrano che il ghiaccio che galleggia sulla superficie dell’Oceano Meridionale misura attualmente meno di 6,5 milioni di chilometri quadrati. Si tratta di un calo di 150.000 km quadrati rispetto alla media di settembre, equivalente all’incirca alle dimensioni del Territorio del Nord in Australia.

Si rischia di amplificare ancor di più il riscaldamento globale

Ariaan Purich, scienziata del clima della Monash University, ha dichiarato che “tutti dovrebbero essere preoccupati” per il declino del ghiaccio marino, che fornisce un habitat per la vita marina e aiuta a regolare le temperature. Ha spiegato così quanto la condizione in cui verso l’Antartide sia preoccupante:

Il ghiaccio marino è bianco e questo significa che è altamente riflettente, quindi la luce solare che lo colpisce viene riflessa nello spazio e questo mantiene la superficie fredda. Se abbiamo meno ghiaccio marino, significa che la luce del sole verrà assorbita dalla superficie dell’oceano, che si riscalderà più velocemente, amplificando così il riscaldamento globale.

Purich ha fatto sapere che, mentre dal 2016 ci troviamo in uno stato di ghiaccio marino basso, quest’anno è stato “diverso da qualsiasi altro” nei dati osservativi.

Nei mesi di giugno e luglio, la copertura di ghiaccio marino intorno all’Antartide è stata molto inferiore rispetto al solito. Nell’Oceano Meridionale c’erano circa 250.000 km quadrati in meno rispetto al solito, quindi le dimensioni dell’Australia occidentale.

Alla base di questa situazione c’è anche il riscaldamento degli oceani

Sia il ghiaccio marino artico che quello antartico sembrano dirigersi verso i rispettivi limiti stagionali, raggiungendo l’estensione minima alla fine dell’estate nel nord e l’estensione massima alla fine dell’inverno nel sud. Nell’Antartico, l’alta variabilità caratterizza tipicamente il periodo intorno al massimo, ma attualmente l’estensione del ghiaccio marino è di oltre 1 milione di chilometri quadrati al di sotto del precedente record di minimo massimo stabilito nel 1986.

Uno studio di cui la dottoressa è coautrice ha rilevato che il riscaldamento degli oceani è uno dei fattori alla base del declino:

Abbiamo ora dimostrato che l’Oceano Meridionale si è riscaldato negli ultimi due decenni e che questo riscaldamento è dovuto all’aumento dei gas serra. È allarmante, per la portata dei cambiamenti… E questo sottolinea l’urgenza di agire sul cambiamento climatico. Il nostro mondo sta cambiando e noi vogliamo ridurlo al minimo. Quindi abbiamo davvero bisogno di ridurre le emissioni il più velocemente possibile e il più possibile per minimizzare questi grandi cambiamenti nel futuro.

Ghiacciai Antartide

@NSIDC

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Fonte: NSIDC

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