L’industria della moda è in continua evoluzione e la tendenza alla “fast fashion”, la moda usa e getta, ha purtroppo guadagnato sempre più terreno negli ultimi anni. Indubbiamente, la comodità e l’accessibilità dei prodotti a basso costo è allettante ma bisogna considerare che dietro a questi apparenti vantaggi si nascondono molti lati oscuri.
In primis lo sfruttamento dei lavoratori, come vi abbiamo più volte fatto notare in precedenti articoli. Leggi anche: I tuoi capi su Shein sono pagati 4 centesimi l’uno a operai costretti a cucire per 18 ore al giorno
Ma c’è anche proprio un discorso di rapporto qualità-prezzo, come mostra un nuovo test condotto dalla rivista svizzera K-Tipp su alcuni prodotti in vendita presso la nota piattaforma cinese Temu, un esempio lampante di quanto la fast fashion spesso si traduca in una grossa delusione.
Temu, per chi ancora non lo sapesse, è uno shop online che attrae i consumatori con i suoi prezzi incredibilmente bassi. Dall’abbigliamento all’elettronica, offre migliaia di prodotti economici che arrivano dalla Cina, e la sua presenza online è ormai onnipresente con pubblicità e risultati sponsorizzati su Google.
Ma cosa si nasconde dietro questa apparente convenienza?
Un aspetto cruciale da considerare è che Temu non è il produttore diretto dei beni che vende. Funziona infatti come una piattaforma che ospita le merci di vari rivenditori cinesi. Questo solleva ovviamente notevoli preoccupazioni in termini di responsabilità per la qualità, la sicurezza e la precisione delle descrizioni di ciò che è in vendita.
La piattaforma sembra “lavarsi le mani” in caso di prodotti che non soddisfano le aspettative dei consumatori, così come declina ogni responsabilità per problemi nelle spedizioni.
Ma torniamo al test. K-Tipp ha verificato 30 prodotti acquistati da diverse categorie (elettronica, casa, igiene, abbigliamento, cosmetici, gioielli e accessori) e proposti da vari rivenditori, per rivelare quanto fossero affidabili le offerte di Temu.
I risultati sono stati sconcertanti.
I risultati
Questi in sintesi i risultati più eclatanti ottenuti su alcuni prodotti:
- Mini apparecchio per la depilazione: un apparecchio pubblicizzato come “indolore” e con “materiali di alta qualità” si è rivelato irritante e inefficace, dimostrando che le valutazioni positive su Temu non sono sempre affidabili
- Custodia per smartphone: una custodia descritta come “completamente impermeabile” ha ceduto dopo soli 5 minuti sott’acqua, mettendo in discussione la qualità dei prodotti
- Smartwatch sportivo: un “smartwatch” che prometteva di monitorare la temperatura corporea, la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca ha deluso con valori errati e un orologio che non era preciso sul tempo indicato
- Pacchetto regalo per bambini: un pacchetto sorpresa per bambini conteneva giocattoli pericolosi con piccole parti staccabili che rappresentavano un serio rischio per la sicurezza dei bambini
Solo 2 o 3 dei 30 articoli testati erano parzialmente utilizzabili: una carta da parati adesiva rimovibile che era facile da applicare ma lasciava danni alla parete; un paio di cuffie senza fili che però avevano uno dei due tappi difettoso e infine una borsa porta cellulare da donna che era esattamente come nella foto online ma che dopo pochi giorni presentava alcuni fili scuciti.
Insomma, c’è poco da fare: la qualità e l’affidabilità dei prodotti Temu è spesso discutibile.
I risultati del test ci mostrano ancora una volta l’importanza di considerare attentamente cosa e dove acquistiamo. La “fast fashion” può sembrare conveniente, ma i suoi costi nascosti possono superare di gran lunga i vantaggi.
Oltre alla delusione della bassa qualità, c’è tra l’altro da considerare l’impatto ambientale e sociale dietro la produzione di massa e il basso costo di questi prodotti.
Boicottare la “fast fashion” è quindi più che mai una scelta saggia.
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Fonte: K-Tipp
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