Vasectomia: come funziona l’intervento e quali sono i rischi

La vasectomia è un intervento chirurgico minimamente invasivo che interrompe il percorso degli spermatozoi e offre una soluzione efficace per tutti quegli uomini che non desiderano avere figli. Tuttavia, la decisione di sottoporsi a una vasectomia va ben oltre la mera riflessione sugli aspetti tecnici dell’intervento; tocca questioni più profonde legate alla pianificazione familiare, alla salute sessuale e alla vita di coppia. In questo articolo esploreremo in modo approfondito come si esegue una vasectomia, gli eventuali rischi ad essa associati e la questione della sua potenziale reversibilità.

Cos’è la vasectomia: un intervento ancora tabù 

La vasectomia è una procedura chirurgica tramite cui si interrompono i dotti deferenti, i canali attraverso i quali gli spermatozoi vengono trasportati dai testicoli. Nonostante sia una forma efficace di controllo delle nascite – la percentuale si avvicina al 100% –, il Ministero della Salute italiano tende ancora a non classificarla come un metodo contraccettivo convenzionale, principalmente a causa della sua natura sostanzialmente definitiva e della complessità legata alla sua potenziale reversibilità – di cui parleremo meglio più avanti. 

La vasectomia in Italia è ancora avvolta da una certa aura di tabù e da molti pregiudizi, nonostante sia considerata la tecnica di sterilizzazione maschile più affidabile. Questa situazione è rafforzata da un contesto culturale e sociale che, da un lato, si aggrappa a percezioni tradizionali di virilità e fertilità maschile, e dall’altro, si scontra con un percorso burocratico complesso per accedere a tale procedura attraverso il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Le stime mondiali parlano di 50-60 milioni di uomini che hanno già fatto ricorso a questo metodo, ma in Italia il percorso per giungere all’intervento nel SSN è spesso impervio, se non impossibile, in alcuni casi. Questo ostacolo è aggravato dalla scarsità di informazioni chiare e dalla limitata disponibilità di centri che offrono l’intervento​​.

Preparazione all’intervento

La preparazione per l’intervento di vasectomia inizia prima di entrare in sala operatoria, e richiede una profonda riflessione sulle implicazioni a lungo termine di questa decisione contraccettiva. È essenziale che i pazienti discutano apertamente con il loro medico le motivazioni che li spingono verso questa scelta, valutando la permanenza dell’effetto chirurgico e considerando le eventuali alternative anticoncezionali reversibili e temporanee disponibili. Queste, infatti, stanno sempre di più riguardando anche gli uomini e non solo le partner di sesso femminile, come per esempio con la pillola anticoncezionale maschile

Oltre a questi aspetti psicologici e decisionali, ci sono delle istruzioni pre-operatorie fondamentali per minimizzare i rischi e facilitare il recupero. Tra queste, la depilazione dell’area scrotale è raccomandata per ridurre le eventualità di infezioni, contribuendo a una migliore igiene e facilitando l’accesso chirurgico. Inoltre, l’uso di indumenti contenitivi post-operatori, come mutande attillate o pantaloncini di compressione, è consigliabile per dare sostegno allo scroto, ridurre il gonfiore e prevenire eventuali disagi durante la fase di guarigione.

giovane uomo in primo piano sorridente

Giselleflissak/gettyimages.it

Come si effettua la vasectomia? 

L’intervento, comunemente eseguito in anestesia locale, si distingue in due principali metodologie: la tecnica tradizionale e quella senza bisturi.

Nella vasectomia tradizionale, il chirurgo effettua due piccole incisioni o una singola incisione mediana sullo scroto per accedere ai dotti, che vengono poi sezionati o legati. Questo metodo può comportare un periodo di ripresa leggermente più lungo e una maggiore possibilità di incorrere in complicazioni minori, come ematomi o infezioni.

La vasectomia senza bisturi, introdotta per ridurre il rischio di complicanze e accelerare il recupero post-operatorio, utilizza strumenti specifici per creare una piccola apertura attraverso la quale il medico isola e interviene sui dotti deferenti senza ricorrere a incisioni chirurgiche tradizionali. Questa tecnica è minimamente invasiva ed è associata a minor dolore post-operatorio, a una riduzione del pericolo di emorragie, e a una più rapida ripresa delle attività quotidiane.

In entrambi i casi, l’operazione viene somministrata anestesia locale per insensibilizzare l’area dello scroto, garantendo un intervento praticamente indolore, della durata di circa 15-30 minuti. 

Rischi e possibili effetti collaterali della vasectomia 

Come per ogni intervento chirurgico, anche la vasectomia comporta dei rischi e possibili effetti collaterali, sebbene siano generalmente considerati rari e di lieve entità. Tra le preoccupazioni comuni, l’impatto sulla vita sessuale e la fertilità è spesso al centro delle discussioni, sebbene numerosi studi e testimonianze cliniche tendano a rassicurare su questi aspetti.

Tra i rischi più frequentemente associati alla vasectomia, si possono includere:

  • infezioni: come per qualsiasi procedura che comporta incisioni, esiste un rischio di infezione, sebbene l’aderenza da parte dei medici alle tecniche sterili e la cura post-operatoria riducano significativamente questa possibilità.
  • Ematomi o gonfiori: l’intervento può provocare gonfiore o la formazione di ematomi nel sito dell’incisione o nello scroto, che di solito si risolvono senza bisogno di ulteriori trattamenti.
  • Dolore: alcuni uomini possono sperimentare dolore o disagio nello scroto o nella zona inguinale, generalmente gestibili con farmaci antidolorifici comuni, previa indicazione del medico. 

Per quanto riguarda gli effetti sulla vita sessuale, è importante sottolineare che la vasectomia non influisce sulla capacità di avere erezioni, sul desiderio sessuale o sulla sensazione di piacere. La produzione di testosterone, l’ormone legato alle caratteristiche sessuali maschili e al desiderio, rimane invariata.

La quantità e l’aspetto dello sperma possono cambiare leggermente dopo la vasectomia, dato che lo sperma non conterrà più spermatozoi. Tuttavia, questo non altera la sensazione o l’intensità dell’orgasmo.

giovane uomo sorride con le braccia incrociate

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La vasectomia è reversibile? 

La vasectomia è comunemente intesa come una forma di contraccezione permanente, tuttavia esistono tecniche che permettono di invertire l’intervento, nota come vaso-vasostomia. Questa procedura microchirurgica mira a ricongiungere i dotti deferenti precedentemente recisi o occlusi, ripristinando così la possibilità di trasporto degli spermatozoi.

Nonostante la vaso-vasostomia sia tecnicamente possibile, è importante sottolineare che il successo dell’operazione e il ripristino effettivo della fertilità non sono garantiti. I tassi di successo variano ampiamente a seconda di diversi fattori, tra cui il tempo trascorso dalla vasectomia originale, le tecniche utilizzate in entrambi gli interventi, e le condizioni specifiche del paziente.

Le statistiche mostrano che, mentre la ricanalizzazione dei dotti deferenti può avere successo in una percentuale significativa di casi, la capacità di concepire naturalmente dopo la procedura può essere inferiore. Questo è dovuto a vari fattori, tra cui potenziali danni agli spermatozoi o la formazione di anticorpi anti-spermatozoi seguito alla vasectomia originale.

 

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Fonti

https://www.iss.it/ 

https://www.salute.gov.it/ 

https://www.humanitas.it 

https://www.grupposandonato.it/ 


Immagine in evidenza di Antonio_Diaz/gettyimages.it

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